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Trento, 4 ottobre 2005
SOLE E VENTO: FAVORIRE LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Ulivo

La continua crescita della richiesta di energia, volta a soddisfare le esigenze della nostra società, con un massiccio sfruttamento delle riserve di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas), oltre a ridurne i quantitativi disponibili è causa di gravi danni al pianeta. L’inquinamento atmosferico, l’effetto serra, i cambiamenti climatici e le polveri sottili impongono attente riflessioni.

La nostra dipendenza energetica dal petrolio, le cui giacenze con gli attuali consumi si stanno riducendo a qualche decennio, comporta un costo economico in crescita esponenziale che probabilmente sarà insostenibile a medio termine.

Nell’attesa di poter disporre di fonti energetiche a basso impatto ambientale, gli esperti concordano che sia indispensabile investire nelle fonti rinnovabili e, l’energia solare assieme a quella eolica e dei piccoli impianti idroelettrici è tra le favorite.

La produzione di energia dal sole con il fotovoltaico ha un impatto ambientale molto basso. Va considerato che solamente nella fase di produzione della componentistica vi è impiego di energia e uso di prodotti chimici. Tale scompenso si bilancia ampiamente nella fase di utilizzo dove l’impatto ecologico è assolutamente nullo. Inoltre la maggior parte delle aziende produttrici di componenti fotovoltaici è certificata ed impegnata quindi al recupero e riciclo di tutte le parti utilizzate.

La tecnologia del fotovoltaico, oltre ad essere considerata una delle più ecologiche tra quelle impiegate nella produzione elettrica, è inoltre pulita, inesauribile e disponibile per tutti.

Si ritiene fondamentale investire nella cultura delle fonti rinnovabili per la produzione di energia. L’autoproduzione di energia, oltre a comportare un beneficio economico per il proprietario dell’impianto, produce curiosità, interesse, conoscenza, in sintesi “cultura”. Si possono quindi favorire processi virtuosi di diffusione di piccoli impianti per la produzione di energia che, se su ampia scala, possono portare all’autosufficienza energetica.

Un impianto fotovoltaico per la produzione d’energia elettrica è composto di pannelli fotovoltaici, normalmente collocati sopra il tetto, e d’apparecchiatura elettronica, di contenute dimensioni, in grado di trasformare l’energia elettrica prodotta, con caratteristiche pari a quelle della rete. I sistemi connessi a rete non necessitano di accumulatori di energia in quanto costantemente collegati alla rete nazionale e sono quelli che presentano il minor impatto ambientale. Se l’impianto non produce l’intero quantitativo di energia richiesta, la rete la compensa, mentre se la produzione supera il consumo, l’esubero è trasferito alla rete. Un apparecchio misuratore conteggia l’energia prodotta e quella consumata.

Per avere un kilowatt di potenza nominale, servono 8 – 10 mq. di pannelli fotovoltaici. La durata dei prodotti attualmente in commercio varia dai 25 ai 30 anni, con una diminuzione del rendimento inferiore al 20%. Il costo complessivo medio dell’impianto si aggira attorno ai 6000/7000 € a kw di potenza installata.

La Provincia Autonoma di Trento, attraverso il Servizio Energia, mette già oggi a disposizione dei contributi a fondo perduto per il 70% della spesa. È in alternativa possibile beneficiare degli incentivi previsti dal recente decreto ministeriale n. 181 del 28 luglio 2005, il cosiddetto “conto energia”. Questo mette a disposizione un incentivo di Euro 0.445 a kw/h prodotto per 20 anni, oltre al beneficio dell’uso dell’energia ricavata, per gli impianti fino a 20kw di potenza nominale, purchè l’impianto non abbia beneficiato di contributi superiori al 20% del suo costo.

Sono inoltre previsti incentivi, con specifiche modalità, anche per gli impianti di potenza fino al massimo di 1000 kw.

Tale incentivo ministeriale sull’energia prodotta risulta essere, nei 20 anni di beneficio, molto più favorevole del contributo del 70% in conto capitale previsto dalla legge provinciale 29 maggio 1980 n. 14, ma è limitato al raggiungimento di una soglia fissata a livello nazionale che probabilmente si esaurirà entro il prossimo anno.

Anche nella nostra provincia ci sono molti soggetti interessati a prodursi l’energia elettrica tramite il fotovoltaico e lo dimostrano le numerose domande di contributo presentate sulla L. P. n. 14/80. Paradossalmente in questo momento la possibilità di attingere al contributo provinciale danneggia coloro che avendo presentato domanda presso la Provincia, attendono l’esito della stessa perdendo l’opportunità di adesione, tramite idonea procedura, al “conto energia” ministeriale.

Risulta evidente la necessità di intervenire in modo chiaro, al fine di fornire indicazioni precise e strumenti normativi adeguati a quei cittadini che intendono investire il proprio denaro nella produzione di energia tramite il fotovoltaico.

Si ritiene dunque opportuno investire energie e risorse finanziarie in tutti quei settori dove sia possibile utilizzare approcci innovativi nel campo delle energie rinnovabili.

Va ovviamente tenuto presente quale sia la scala e il contesto in cui questi interventi andrebbero inseriti: occorre che le risorse destinate siano commisurate ai risultati attesi e che le attività proposte siano rispondenti alle esigenze del territorio.

Risulta indubbiamente di grande interesse approfondire la possibilità di sfruttamento dell’energia eolica in ambiente montano.
I potenziali energetici in gioco sono significativi, e si possono prestare a interessanti prospettive di gestione delle risorse del territorio.
Va ovviamente analizzato a fondo l’impatto di numerosi fattori limitanti quali: l’intermittenza della sorgente energetica, la scarsa integrazione elettrica delle reti distributrici nei siti montani, la rete logistica, la percezione sociale e l’impatto ambientale.

Come riportato nel piano energetico-ambientale provinciale: "....l’energia eolica può diventare un importante occasione per affrontare le problematiche dell’uso del territorio montano. Essa infatti si presta a realizzare applicazioni con disponibilità del territorio per usi diversi e riqualificazione territoriale: in aree disabitate e scarsamente frequentate; in aree percepite come già compromesse dal punto di vista ambientale (alimentazione sistemi di innevamento ed impianti di risalita); per utenze remote. Può inoltre costituire l’occasione per la formazione di personale ad alta specializzazione destinato a trovare impiego in loco."

Diventa dunque interessante cogliere questa occasione di crescita collettiva che se opportunamente gestita può comportare beneficio economico-sociale, culturale, ambientale. Contribuendo anche a far rimanere la nostra gente sulla montagna. Questi interventi hanno la bella caratteristica che non sono delocalizzabili, rimangono dove sono stati pensati e costruiti.

La tecnologia attuale permette di utilizzare anche modeste velocità del vento. Non ci sono solo le turbine tradizionali a elica, in Finlandia utilizzano molto dei rotori verticali a spirale che ben si prestano ai carichi di ghiaccio ed alle temperature rigide.

Tanto premesso, al fine di promuovere l’utilizzo dell’energia solare e dell’energia eolica per la produzione di elettricità,

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

1. a definire la percentuale di intervento, nella misura del 20%, per le richieste di contributo presentate sulla legge provinciale 29 maggio 1980 n. 14 e successive modifiche, per coloro che avendo già inoltrato richiesta alla Provincia, dichiarino di aderire agli incentivi ministeriali previsti dal D.M. 28 luglio 2005 n. 181, individuando la compatibilità giuridica con lo stesso;

2. a proseguire sulla strada dell’incentivazione all’autoproduzione di energia elettrica attraverso il fotovoltaico e l’eolico, aumentando i fondi a valere sul bilancio provinciale a disposizione di singoli cittadini, imprese ed enti pubblici.

Cons. prov. Roberto Bombarda

 

     

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